Museo Italiano del Fumetto

Lucca, piazza S. Romano

Il Museo Italiano del Fumetto è una recente realizzazione della amministrazione comunale di Lucca, che ha voluto creare un centro di rilevanza nazionale nel settore del fumetto, particolarmente significativo nel nostro territorio, anche per la presenza della Mostra periodica  “Lucca Comics & Games”, che da anni richiama a Lucca migliaia di amatori del settore.

Il Museo è stato realizzato nei locali della ex caserma Lorenzini, dove originariamente sorgeva  il convento di S. Romano, che con l’occasione è stata restituita al suo antico splendore. Gli interni sono stati concepiti con respiro moderno e dotati di apparati impiantistici ed informatici a tecnologica avanzata e di grande impatto visivo.

Lo Studio si è occupato della progettazione e della direzione dei lavori degli impianti tecnologici e delle procedure autorizzative necessarie per l’esercizio di un primo lotto.

Essere presenti nell’iniziativa è stato per noi grande vanto ed indice di considerazione: il gruppo di lavoro era infatti altamente qualificato e selezionato, con compiti di alta responsabilità. Noi ci siamo fatti grande scrupolo di non deludere le aspettative, con risultati altamente gratificanti.

La storia

Il Museo Italiano del Fumetto è stato insediato nell’edificio utilizzato fino a pochi mesi prima  come struttuta militare, ma che ha origini storiche ben più prestigiose, essendo stato sede del convento di S. Romano, nel quale vivevano  i frati domenicani, che hanno svolto per secoli, fin dal Medioevo, un importantissimo ruolo per la città.

La particolare posizione, prossima al centro della città e vicina ad edifici pubblici di rilievo, ne determinò infatti un ruolo privilegiato rispetto ad altri complessi conventuali sorti in aree più periferiche.

Nel tempo il convento assunse una importanza sempre maggiore e fu frequentato da personaggi di spessore storico, quali Girolamo Savonarola, il pittore Fra’ Bartolomeo Della Porta e molti altri. Inoltre molte famiglie lucchesi di rilievo (Bernardini, Mansi, Bottini, Massoni, Cittadella ed altre) vollero essere sepolte nella chiesa di S. Romano.

Nonostante le  significative presenze religiose, intorno alla metà del ‘500, con il diffondersi dell’eresia,  il convento si distinse per la più rigorosa ortodossia religiosa ed instaurò una forte contrapposizione con i canonici lateranensi di S. Frediano.  

Nel 1868 la chiesa e il convento entrarono a far parte dei possedimenti del demanio.

Nel 1889 il Comune cedette in uso all’esercito il convento di San Romano a condizione che a Lucca si stabilisse in via permanente un reggimento di cavalleria. In seguito a successivi accordi, il convento restò adibito a caserma.

L’edificio delle scuderie risale alla fine dell’800 e fu realizzato in forme neogotiche dall’architetto Carlo Cervelli.

In sintesi, dall’analisi storica si può capire  come l’impianto originario del convento di S. Romano sia stato trasformato dalle diverse destinazioni d’uso e dalla costruzione di nuovi corpi di fabbrica. Tuttavia, nonostante tali inserimenti, i fabbricati principali dell’impianto originario e la struttura organizzativa risultano ancora chiaramente leggibili.

 

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