Oltre che per le terme, Bagni di Lucca divenne famosa anche per il suo Casinò.
Verso la metà del XVIII secolo, infatti, la Repubblica di Lucca, per arrotondare le entrate, aveva autorizzato il gioco d'azzardo all'interno delle terme.
Successivamente il gioco fu riorganizzato e regolamentato da Elisa Baiocchi e nel 1837 il Duca Carlo Lodovico, fece costruire a Ponte a Serraglio, una nuova casa da gioco “Il Casinò”, che resterà aperta con alterne vicende fino al 1953.
Il progetto fu affidato all'architetto Giuseppe Pardini, che propose un prospetto principale scandito da aperture simmetriche e da un pronao centrale addossato alla facciata con sei colonne ioniche.
L'interno era distribuito, come attualmente continua ad essere, con sale arricchite da pavimenti a mosaico e raffinare pitture alle pareti, contornate da cornici e stucchi.
La sala più importante per ampiezza e per ricchezza delle decorazioni è quella denominata “dei Gigli”: poi troviamo la “sala della lira”, che nel progetto originario era destinata a sala per le signore, la “sala del Pavone”, che era la sala da gioco, la “saletta”, che fungeva da sala di lettura e la “sala del Biliardo”.
L'edificio, che era e continua ad essere di grande prestigio, è stato recuperato alla collettività, dopo un lungo periodo di disuso che lo aveva reso poco presentabile, con opere di restauro effettuate nei primi anni del 2000.
Noi ci siamo occupati, in quell'occasione, degli adeguamenti in materia di sicurezza e delle pratiche autorizzative per l'esercizio delle attività di esposizione, mostre feste e convegnistica, per cui la struttura è stata resa agibile.